Ue ammonisce Italia, soprattutto su debito, nuovo giudizio in primavera
La Commissione Ue rinvia alla primavera del prossimo anno il giudizio definitivo per la legge di bilancio italiana relativa al 2018. All'Italia Bruxelles chiede in primo luogo un maggior calo del rapporto debito/pil, obiettivo che va raggiunto prendendo ulteriori misure rispetto a quelle contenute nella legge di bilancio. Il criterio del debito, spiega la Ue nella sua opinione sull'Italia pubblicata oggi, non è rispettato né per il 2017, né per il 2018. L'alto debito italiano è quindi fonte di preoccupazione, sottolinea Bruxelles. In tema di riforme, il vice-presidente della Commissione Valdis Dombrovskis ha sottolineato in conferenza stampa che l'Italia deve mantenerle, a partire da quella sulle pensioni, per non mettere a rischio la sostenibilità del debito pubblico. Al momento la Commissione valuta in 0,1 punti percentuali, e non in 0,3 come richiesto la riduzione del deficit strutturale 2018, e chiede per questo di ovviare con nuove misure in una lettera per il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. In particolare Bruxelles ritiene che il Pil nominale 2018, denominatore del rapporto debito/pil, sarà inferiore al 3,1% delle stime della Nota di aggiornamento del Def e che le privatizzazioni si fermeranno alla metà dello 0,3% del Pil. L'Italia finisce così anche quest'anno, con Belgio, Austria, Portogallo e Slovenia, nel gruppo di Paesi il cui bilancio 2018 non rispetta al momento le regole europee. Al gruppo è stata aggiunta la Francia, anch'essa sotto esame per il debito.