Genocidio, Tribunale Onu condanna a ergastolo ex-comandante serbo bosniaco Mladic
Il tribunale Onu dell'Aia ha condannato all'ergastolo l'ex-comandante serbo bosniaco Ratko Mladic con l'accusa di genocidio e crimini contro l'umanità per aver orchestrato il massacro e la pulizia etnica dei musulmani durante la guerra in Bosnia. Mladic, 74 anni, è stato fatto uscire dall'aula pochi minuti prima del verdetto per aver urlato "queste sono tutte bugie, siete tutti bugiardi", dopo essere tornato da quello che il figlio ha descritto come un esame della pressione sanguigna, che ha ritardato la lettura della sentenza. Il tribunale Onu per l'ex-Yugoslavia ha giudicato Mladic colpevole di 10 capi di imputazione su 11, compreso il massacro di 8.000 ragazzi e uomini musulmani a Srebrenica e l'assedio della capitale bosniaca Sarajevo, in cui furono uccisi in oltre 43 mesi più di 11.000 civili. "I crimini commessi rientrato tra i più efferati conosciuti dagli esseri umani, e includono il genocidio e lo sterminio, crimini contro l'ummanità", ha detto il presidente del tribunale Alphons Orie. Mladic, il più noto insieme all'ex-leader politico serbo bosniaco Radovan Karadzic e il defunto presidente serbo Slobodan Milosevic, si è dichiarato non colpevole per tutte le accuse e ci si aspetta che farà appello contro la condanna. Nella condanna, il tribunale spiega che Mladic ha "contribuito significativamente" al genocidio di Srebrenica, il cui obiettivo era distruggere la popolazione musulmana, ha "personalmente diretto" il lungo bombardmento di Sarajevo e ha fatto parte di un'associazione a delinquere che intendeva eliminare musulmani e croati dalla Bosnia. A Ginevra, il capo Onu per i diritti umani Zeid Ra'ad al-Hussein ha definito Mladic il "paradigma del male", aggiungendo che la sua condanna dopo 16 anni di latitanza e quattro di processo è una "importantissima vittoria per la giustizia".