lunedì 27 novembre 2017
Impennata del 3% dei future del gas naturale a inizio settimana

I future del gas naturale iniziano la settimana con un rimbalzo questo lunedì, i trader tornano sui mercati alla ricerca di valutazioni più convenienti dopo che i prezzi sono crollati del massimo da fine febbraio nella scorsa seduta. Il gas naturale USA schizza di 8,6 centesimi, o del 3%, a 3,002 dollari per milione di BTU alle 9:20 ET (14:20 GMT). Venerdì, il prezzo è crollato di 15,5 centesimi, o del 5,2%, il crollo giornaliero maggiore dal 21 febbraio. La materia prima ha registrato un crollo del 9,2% la scorsa settimana, il calo percentuale maggiore dal periodo terminato il 3 febbraio, dal momento che le previsioni di un inizio di dicembre mite fanno temere per la possibilità di un terzo inverno mite consecutivo. I future del gas di solito raggiungono il minimo stagionale tra fine ottobre e i primi di novembre, quando il clima mite indebolisce la domanda, prima di segnare una ripresa in inverno, al picco della richiesta di combustibile da riscaldamento. Il periodo che va da novembre a marzo rappresenta il picco della domanda per il gas USA. Gli operatori dei mercati attendono i dati sulle scorte settimanali di giovedì che si prevede possano mostrare un aumento tra 40 e 52 miliardi di piedi cubici nella settimana terminata il 24 novembre. La settimana precedente le scorte sono scese di 46 miliardi di piedi cubici, contro i 50 miliardi di piedi cubici dell’anno precedente, mentre la media quinquennale per questo periodo dell’anno è pari a un calo di circa 47 miliardi. Il totale delle scorte di gas naturale ammonta a 3,726 mila miliardi di piedi cubici secondo la U. S. Energy Information Administration. Il dato è inferiore di 319 miliardi di piedi cubici, quasi il 7,9%, rispetto ai livelli dello stesso periodo dello scorso anno e di 121 miliardi di piedi cubici, quasi il 3,2%, rispetto alla media quinquennale per questo periodo dell’anno. Gli analisti prevedono che la quantità di gas nei magazzini terminerà il periodo che va da aprile ad ottobre a 3,8 mila miliardi di piedi cubici per via soprattutto dell’aumento delle esportazioni di gas naturale liquefatto. Il dato sarebbe al di sotto del record dello scorso anno di 4,0 mila miliardi di piedi cubici e della media quinquennale di 3,9 mila miliardi di piedi cubici.






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